Ci siamo dimenticati del culo a capanna che abbiamo fatto ai nostri figli od ai più piccoli a cui vogliamo bene, sull’importanza dell’utilizzo dei social.
Abbiamo partecipato a tutti i convegni possibili ed immaginabili per poterli tutelare, ci siamo riempiti le bocche di paroloni a volte incomprensibili, dimenticandoci che quello strumento, come disse in una bella serata la mia amica Patrizia Rizzotti, glielo abbiamo fornito noi.
Dopo aver fatto il nostro bel pezzo da adulto, ci troviamo su Facebook a sputtanarci ed a toccare il fondo e perdere ogni dignità.
Faccio degli esempi senza nessun particolare riferimento (qui bisogna muoversi con cautela…)
Uno compie gli anni, piuttosto che auguragli buon compleanno, esordisce dicendo che Casatenovo è un paese di merda (ma cosa c’azzecca???)
Una squadra di calcio locale vince, l’altro risponde siete una manica di incapaci.
Volete dire qualcosa che non vi sta bene? Ora, giorno e luogo: dieci minuti, ci diciamo tutto quello che pensiamo e via.
Niente, non ce la possiamo fare.
Mi ci metto anche io in questa montagna di merda, sia chiaro.
Ha ragione Valeria Fioretta di Gynepraio, che vi consiglio di seguire, nel sostenere che Facebook è lo spaccato di questa società.
Una comunità, e parlo del mio piccolo, Casatenovo (non ho paura a dirlo) che fatico a riconoscere come comunità di appartenenza.
Arrivo da una famiglia dove sono stata abituata ad affrontare le persone faccia a faccia, assumendomene poi le responsabilità e le conseguenze che ne derivano, come quelle di leccarsi le ferite dopo una grande offesa.
Purtroppo, sto perdendo questa che credevo fosse una delle mie qualità; sarà la vecchiaia, sarà che devo anche tutelare la mia famiglia, sarà che la mia doc. mi ripete ogni santa volta la stessa domanda: “ma Sabrina, ma secondo lei ne vale la pena?”
Sono state settimane e mesi in cui ho pensato diverse volte di togliermi da qui.
Alla fine l’ho fatto (anche se per poco…eh… che vi credevate)
E’ stato un esperimento che, come immaginavo, è finito così:
- nessuno o quasi nessuno si è accorto della mia assenza (menomale che si è tolta dai coglioni)
- chi si è accorto, ha pensato ad un torto nei propri confronti (credete davvero che mi metta a bloccare tutti quelli che mi stanno sui coglioni? avrei avuto solo due contatti come amici)
- non è finita: il simpatico Mark Zuckerberg ha pensato oltre ad architettare le IG stories su Instagram e Facebook, di inserirle anche su WhatsApp; indovinate un pò? oltre a chi mi segue regolarmente ed a cui voglio bene per sopportare anche le mie sbroccate, vengono a fare un giro sul mio stato, giusto per farsi due badilate di cazzi miei.
Probabilmente, tornerò: mi mancano i post dei ragni di Lecco, le frasi di Osho, i blog che seguo regolarmente come vitasumarte, http://www.ilblogdellaconnie.com , e di Tegamini, delle Langhe, delle montagne, delle sfilate di Anna dello Russo, le foto del cibo.
Ma non le foto in cui perdete la dignità e vi riempite la bocca con parole come amicizia, rispetto e ti voglio bene.
Continuerò a scrivere ciò che penso nel mio blog, ma ricomincerò a suonare il campanello di casa delle persone che meritano e mi meritano.
S.
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